L'evoluzione delle tecniche di diagnosi del cheratocono hanno messo in evidenza quanto in realtà sia diffusa questa patologia, per questo motivo è importante dare una risposta chiara e risolutiva a tutti i pazienti.
Terapia del cheratocono.
Fino a ieri non esisteva alcuna terapia in grado di prevenire la progressione del cheratocono, con l’introduzione del cross-linking corneale, in Italia per la prima volta presso il Dipartimento di Scienze Oftalmologiche dell’Università di Siena, è stato raggiunto questo obiettivo.
Anche dopo il cross-linking l’unico sistema di correzione del deficit visivo residuo rimane l’uso di lenti corneali gas permeabili.
Dalle preistoriche lenti rigide bicurve alle iperpersonalizzate odierne, l’evoluzione della contattologia è stata costante ed entusiasmante.
Oggi possiamo affermare che non esiste cheratocono non correggibile con lenti a contatto gas permeabili. Le moderne lenti per cheratocono oltre a dover garantire una buona qualità visiva, devono rispettare le strutture corneali:
Ricapitolando: la lente corneale ideale non può sfiorare la zona apicale, deve ridurre l’appoggio in zona periferica, le flange devono essere ampie per il ricambio di liquido, i diametri devono essere piccoli e gli spessori ridotti per aumentare il passaggio di ossigeno e non ultimo la lente deve essere comoda e confortevole!
Il tornio computerizzato (freeform), eccellenti software ingegneristici, realizzano lenti talmente personalizzate da rappresentare una sorta di impronta corneale. I materiali ad altissimo passaggio di ossigeno rendono le lenti confortevoli ed utilizzabili per l’intera giornata.
Mi permetto di affermare che in caso di inefficacia delle lenti gas permeabili nel 90% dei casi dipende dall'inefficienza del Contattologo.
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